Storie di Sapore

La salsiccia Pasqualora

Un’eccellenza della tradizione partinicese, preparata con carni selezionate e aromi naturali. La Salsiccia Pasqualora è il simbolo del gusto autentico, lavorata a mano ogni giorno secondo antiche ricette tramandate nel tempo.

Tradizione alla Brace

Il sapore siciliano che conquista ogni palato

Un’eccellenza siciliana tramandata nel tempo, la Salsiccia Pasqualora è simbolo della cultura gastronomica partinicese. Oggi, grazie alla Macelleria Piero Garifo, questo sapore autentico torna a vivere nel rispetto della tradizione.

Salsiccia Pasqualora
Salsiccia pasqualora partinicese

Le origini del nome

Il nome Salsiccia Pasqualora deriva dalla parola “Pasqua” ed era l’ultima salsiccia che si produceva durante la settimana Santa, alla fine del periodo invernale. Dopo questa data, infatti, non si macellavano più suini fino all’11 novembre, giorno di San Martino.

Una Ricetta Siciliana con un Tocco Partinicese

Tradizionalmente preparata con suino nero siciliano, la salsiccia Pasqualora veniva prodotta nella Sicilia occidentale. A Partinico, però, veniva aggiunto un ingrediente speciale: la carne ovina.

Non si conosce una data precisa per la nascita della salsiccia Pasqualora partinicese, ma secondo testimonianze locali, la produzione risale almeno ai primi anni ’50.

La Storia tra "U Burgisi" e "U Picuraru"

La tradizione racconta che “U BURGISI” (ricco proprietario terriero) affidava i suoi terreni a “U PICURARU” (pastore), che per gratitudine gli donava “U UZZUNI”, il terzo agnellino, spesso il più debole.

Durante la Settimana Santa, quell’agnello ormai cresciuto veniva macellato dal “UCCIERI” o “CHIANCHIERI” (macellaio). Le parti nobili erano destinate all’arrustuta (grigliata pasquale), mentre le parti più dure venivano usate per creare la Salsiccia Pasqualora.

Una Lavorazione Artigianale e Autentica

La carne ovina veniva capuliata (tagliuzzata finemente) cu u quartiatùri ‘nno cippu di mennula (con coltello pesante nel ceppo di mandorlo) e mescolata con suino nero siciliano tagliato a punta di coltello.

Il tutto veniva condito con: sale, pepe nero macinato, un pizzico di peperoncino, finocchietto selvatico di montagna (di Romitello), vino bianco catarratto, prodotto dallo stesso “Burgisi”

La miscela veniva insaccata a mano in budello naturale e legata con lo spago. Si poteva consumare fresca o essiccata, essiccata appendendola sotto i canali del solaio.

Una Tradizione che Ritorna

Tra le testimonianze più preziose c’è quella di Vincenzo Garifo, macellaio dagli anni ’40, che ha trasmesso la passione per questo mestiere al figlio Piero.
Nel 2012, Piero decide di riportare in vita questa antica salsiccia, scomparsa da decenni.

Un Prodotto Riconosciuto

Oggi, nella Macelleria Piero Garifo, tra marzo e giugno viene preparata la Salsiccia Pasqualora di Partinico, apprezzata da Slow Food e inserita nell’Arca del Gusto.
Ha inoltre ottenuto il riconoscimento ufficiale come PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale), confermando il suo valore storico e culturale.

PAT